PEDAGOGIA - L'EDUCAZIONE TRA RIVOLUZIONE FRANCESE E NAPOLEONE

 L'EDUCAZIONE TRA RIVOLUZIONE E NAPOLEONE


LA SCUOLA PER TUTTI
RIVOLUZIONE E ISTRUZIONE
Con lo scoppio della Rivoluzione Francese e la proclamazione della fine dell'Antico Regime, nacque un intenso dibattito sull'istruzione. 
In particolare tra il 1792 e il 1794 si batterono gli IDEALOGUES, che ottennero un cambiamento dell'istruzione sul piano politico, infatti vennero sancite alcune PREROGATIVE DELL'INFANZIA INALIENABILIIDEA DI EDUCAZIONE POPOLARE.

NUOVE CONCEZIONI DEL CITTADINO E DELLO STATO
Con la Rivoluzione Francese nacque una nuova concezione di cittadino e di stato, ma anche di UOMO → inteso come SOGGETTO PORTATORE DI DIRITTI (in primis quello dell'istruzione ed educazione). La Convenzione nazionale proclamò l'istruzione OBBLIGATORIA per tutti, incrementando le scuole. 

LA RIVOLUZIONE E L'INFANZIA: DAL BAMBINO INNOCENTE AL FANCIULLO SOLDATO
L'UTOPIA DELL'UOMO NUOVO
Durante il secolo rivoluzionario la figura del bambino venne concepita come pura, innocente, e dunque, come la speranza per il futuro della repubblica. La Francia repubblicana mirava infatti a rigenerare l'uomo dal punto di vista corporeo, visibile.
Il lavoro manuale, gli esercizi fisici e militari nei bambini, avrebbe favorito la fortificazione della volontà del sacrificio, riuscendo così a formare un buon soldato. 


L'ASSISTENZA ALL'INFANZIA 
Cambiò anche il modo di intendere l'assistenza all'infanzia e gli orfani. Nella fase monarchico-costituzionale venne marcata l'importanza del legame affettivo madre-figlio. I bambini orfani dovevano dunque essere inseriti in una nuova famiglia. Se il bambino non riceveva amore cresceva come cittadino inutile e socialmente pericoloso. Era importante prevenire l'abbandono, attraverso aiuti finanziari, sostegno morale e psicologico. Il 18 agosto 1792 venne emanata una legge sull'adozione. 

ORFANI E PICCOLI SOLDATI
Nacque un'assistenza pubblica con il ruolo di farsi carico degli orfani → 28 giugno 1793 = "figli naturali della patria". Ciò garantiva un'uguaglianza dei diritti.
L'infanzia divenne modello di virtù morale e di coraggio militare. Il bambino simboleggiava la nuova Francia rivoluzionaria, democratica ed egualitaria. Sin da piccoli i fanciulli dovevano imparare a divenire cittadini-soldati. Si trattava però un progetto pedagogico utopico e totalitario, perché lo scopo della nazione non era quello di impartire un'educazione morale, bensì l'acquisizione di comportamenti meccanizzati, facendoli propri della repubblica, ancora prima della famiglia di appartenenza. 
Il piano educativo doveva essere:
- Uniforme, nazionale e obbligatorio.
- Per i bambini dai 5 ai 12 anni.
- Per le bambine dai 5 agli 11 anni. 

NAPOLEONE E LA NASCITA DEL CONTROLLO STATALE SULLA SCUOLA
LA NASCITA DELLA SCUOLA LICEALE 
Con la nascita dell'Impero napoleonico si chiusero le parentesi rivoluzionarie in campo educativo e politico. Napoleone volle diffondere un sistema scolastico laico e statale. Mentre l'istruzione primaria rimase nelle mani della chiesa, l'istruzione secondaria subì diversi cambiamenti. Venne infatti istituito il LICEO (cuore della classe dirigente dell'Impero). Nella formazione liceale si prevedeva lo studio di:
- Scienze esatte.
- Storia contemporanea.
- Geografia.
- Lingue classiche.
- Materie umanistiche.

IL SISTEMA UNIVERSITARIO
Il 17 marzo 1808 venne emanata la legge che fondò l'Università Imperiale, costituito dalle Accademie. Tutto il sistema scolastico era affidato ad un GRAND MAITRE residente a Parigi, che nominava il rettore impegnato a governare le Accademie. 

UN FORTE CONTROLLO DA PARTE DELLO STATO
Negli anni successivi Napoleone cercò di rendere il sistema scolastico ancora più centralizzato e gerarchico. Il progetto fallì a causa della caduta dell'Impero, ma il segno che lasciarono questi cambiamenti rimasero particolarmente evidenti. 
L'obiettivo di questa riforma era dunque CONTROLLARE ciò che veniva insegnato, e permettere la SOPRAVVIVENZA delle SCUOLE PUBBLICHE.

LA SCUOLA NAPOLEONICA IN ITALIA
La legge del 1802 venne applicata anche nella Repubblica Italiana, e nel Regno d'Italia. Fu istituita la Direzione generale della pubblica istruzione per sovrintenderne il funzionamento. L'obiettivo in Italia era quello di incrementare l'istruzione elementare, e dotare ogni comune di una scuola. 

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