PENSARE, COMUNICARE E CLASSIFICARE
A questi popoli non mancavano dunque termini per indicare l’ambiente, ma erano diversi da quelli scientifici odierni basati, piuttosto che sull’esperienza, su con testi scientifici.
La comunicazione avviene prevalentemente in forma orale, ma essa è molto influenzata dalla scrittura. Fino a poco tempo fa esistevano ancora le società a oralità primaria, cioè non conoscevano la SCRITTURA → INCA (Perù).
Oggi non esistono società ad oralità primaria, conoscono la scrittura ma non la usano.
La scrittura condiziona la parola. Quando pensiamo ad una parola non la riconduciamo ad immagini di quel significato, ma la parola scritta.
I cantastorie usavano le RIPETIZIONI, dunque l’utilizzo di formule identiche molto frequenti. Nelle culture orali vige questa tecnica anche per i discorsi esplicativi e politici. Queste formule e vengono mantenute anche quando viene introdotta la scrittura.
Tutti gli umani hanno capacità intellettuali analoghe, ma variano a seconda dei contesti sociali e culturali.le capacità universalmente distribuite sono:
- Astrazione
- Categorizzazione
- Induzione
- Deduzione
Queste capacità si attivano solo se sia in un contesto di modelli culturali condivisi e trasmessi.
Gli stili cognitivi sono ciò che denotano il modo in cui i soggetti provenienti da ambiti culturali diversi si rapportano al mondo sul piano cognitivo.lo stile cognitivo può oscillare tra GLOBALE e ARTICOLATO.
- GLOBALE = dalla totalità alla particolarità.
- ARTICOLATO = dai singoli elementi acquisiti con l’esperienza alla totalità.
Senza scrittura le parole non hanno un’esistenza duratura, sono eventi, vengono pronunciate e poi svaniscono.
Malinowski: “ il linguaggio è un modo dell’azione più che del pensiero”. Lui intende che le parole sono così potenti che il dire diventa quasi un fare. In alcune culture quindi i nomi hanno un potere sulle cose e sugli esseri umani.
SCRITTURA, ORALITÁ E MEMORIA
IL RAPPORTO TRA SCRITTURA, ARGOMENTAZIONE, MODULI MNEMONICI
La diffusione della scrittura ha inciso molto sul modo di pensare degli esseri umani.
Prima della nascita della scrittura infatti le tecniche di conservazione della memoria erano ben diverse.
Esistono tecniche mnemoniche esterne alla parola (sassolini, bastoncini). Tuttavia questi metodi non sono efficaci quando bisogna ricordare sequenze argomentative. Per ricordare quest'ultime è necessario pensare per "moduli mnemonici".
LA SELEZIONE DELLA MEMORIA NELL'ORALITÀ
Dove non c'è scrittura ci si affida alla parola. Questo però implica l'effetto "omeostatico", cioè la persona incaricata di ricordare cancella ciò che per lui a livello personale non è importante.
OMEOSTATICO = indica un processo attraverso cui un sistema tende a mantenersi in equilibrio attraverso dei meccanismi di autoregolazione.
Tutte le culture sono SELETTIVE, ma non ritengono inutile ciò che è meno importante.
SCRITTURA, MEMORIA, CONSERVAZIONE
Uomini impegnati in certi campi lavorativi non escludono dalla loro persona conoscenze riguardanti altri ambiti. Ma in una società dove non esistono mezzi di conservazione della memoria "inutile" ciò che riguarda il passato verrà dimenticato.
SCRITTURA E MODIFICAZIONE DEL PENSIERO
L'antropologo inglese Jack Goody ha sostenuto che quando la scrittura si diffuse rappresentò un "addomesticamento del pensiero". Ciò permise di riflettere su frasi e parole. La scrittura permette di sviluppare un pensiero più ampio, perché
permette di entrare in contatto con molteplici punti vista. La scrittura ci permette quindi di elaborare un linguaggio meno compresso.
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