PEDAGOGIA - LA PROPOSTA PEDAGOGICA DI JEAN - JACQUES ROUSSEAU

 LA PROPOSTA PEDAGOGICA DI JEAN - JACQUES ROUSSEAU


L'EDUCAZIONE NATURALE 
VITA E OPERE 
Rousseau si occupò di questioni educative dalla pubblicazione dell'opera EMILIO O DELL'EDUCAZIONE. Nacque a Ginevra nel 1712. Perse sia la madre che il padre, e venne affidato ad un pastore. Lasciò Ginevra e iniziò ad interessarsi alla musica, e solo successivamente studiò filosofia e letteratura. Egli scrisse opere eterogenee, tra  cui il contratto sociale, le confessioni. 

LO STATO DI NATURA
Per Rousseau il concetto di NATURA è alla base dell'educazione, esso rinvia a un presunto stato originario dell'uomo, come essere autonomo. 

EMILIO: IL PRIMO LIBRO (0-6anni)
É un'opera pedagogica nella quale viene rappresentata l'educazione di Emilio. É divisa in 5 libri, ognuno dedicato ad un'età specifica. Nel primo libro Rousseau fa due considerazioni: la prima riguarda l'affermazione della bontà originaria dell'uomo allo stato naturale, e l'importanza dell'educazione. Rousseau ritiene fondamentale il ruolo della madre, che incita a sviluppare l'apprendimento del linguaggio. 

EMILIO: IL SECONDO LIBRO (6-11 anni)
In questa fase di crescita di Emilio, l'educazione è il rispetto delle leggi della natura. Il fanciullo impara infatti dalle esperienze dirette con la natura.

EMILIO: IL TERZO LIBRO (12-15 anni)
In questo libro avviene la fase di apprendimento intellettuale del fanciullo, stimolato da curiosità e interesse. Lo scopo è rendere Emilio nelle condizioni di trovare in sé stesso i mezzi per ampliare le conoscenze. 

EMILIO: IL QUARTO LIBRO (15-18 anni)
L'introduzione all'età adulta prevede un cambiamento di metodo, incentrato verso l'amore di sé. É in gran parte dedicato alla religione. 

EMILIO: IL QUINTO LIBRO (19-25 anni)
É presentata la storia con la sua donna Sofia, della quale ha un'idea in linea con quella rappresentata dalla sua epoca: bellezza, pudore, religiosità. 

LA PEDAGOGIA DELL'EMILIO
- Distinzione tra uomo naturale e uomo civile.
- Mostra la necessità di abbandonare le modalità educative tradizionali, inserendo una pedagogia rispettosa degli interessi e abilità del bambino. 
- L'educazione impartita doveva essere di tre tipi: l'educazione della natura; l'educazione delle cose; l'educazione degli uomini. 
- Vengono illustrate le pratiche della puericultura e igieniche.
- Basava l'educazione sulla pratica, il precettore deve dunque porre il proprio allievo nella situazione di compiere esperienze utili e positive. Tale compito risultava più semplice lontano dalla società. 

L'APPORTO ORIGINALE DI ROUSSEAU ALLA PEDAGOGIA 
La diffusione della sua opera pedagogica permise un netto miglioramento dell'educazione. A Rousseau venne riconosciuto il merito di aver reso chiare le trasformazioni che regolano lo sviluppo dell'essere umano. La pedagogia dell'Emilio, si basa dunque sull'idea che l'educazione debba essere incentrata sull'individuo e sul suo sviluppo naturale, anziché su un curriculum rigido o su regole imposte dall'esterno. Rousseau credeva che i bambini dovessero essere lasciati liberi di esplorare e imparare attraverso l'esperienza diretta, piuttosto che tramite la teoria. Emilio viene educato in isolamento dalla società, in modo da proteggerlo dalle influenze corrotte del mondo. Rousseau credeva che gli adulti dovessero essere dei guide, piuttosto che dei dittatori, che aiutino i bambini a scoprire il mondo e ad apprendere in modo naturale, seguendo i loro interessi e i loro ritmi di apprendimento. La pedagogia dell'Emilio ha influenzato molti pensatori dell'epoca e ha avuto un impatto significativo sulla pedagogia moderna, soprattutto nell'ambito dell'educazione infantile e dell'apprendimento esperienziale.

L'INFLUENZA DI ROUSSEAU 
EDUCAZIONE PUBBLICA E PRIVATA 
Obiettivo dell'educazione di Rousseau = formare un uomo. 
- EDUCAZIONE PUBBLICA = scuole sotto il controllo della Chiesa.
- EDUCAZIONE PRIVATA = si riceveva in famiglia da precettori.
Rousseau sosteneva che il modello politico di monarchia assoluta andava ad ostacolare la formazione di cittadino, questo perché non era consolidata l'idea di patria. 

LA CONDANNA DELL'EMILIO
L'Emilio venne messo al bando principalmente per le sue idee politiche e religiose, e il Parlamento rondano al carcere Rousseau che fuggì. 

L'ANTI EMILIO DI GIACINTO SIGISMONDO GERDIL 

"L'Anti-Emilio" è un saggio scritto da Giacinto Sigismondo Gerdil nel 1765, tre anni dopo la pubblicazione di "Emilio, o Dell'educazione" di Jean-Jacques Rousseau. Il saggio di Gerdil rappresenta una critica al libro di Rousseau, e in particolare alle sue idee pedagogiche. Gerdil sostiene che la pedagogia dell'Emilio sia irrealistica e pericolosa, poiché non tiene conto del fatto che i bambini hanno bisogno di una guida e di un'istruzione formale per diventare membri produttivi della società. Inoltre, Gerdil critica la visione utopica di Rousseau riguardo alla natura umana e alla società, affermando che la sua pedagogia sia basata su presupposti falsi e irrealistici. "L'Anti-Emilio" di Gerdil rappresenta una delle prime critiche importanti alla pedagogia di Rousseau e ha avuto un impatto significativo sulla discussione sulle idee educative dell'epoca. Tuttavia, nonostante le critiche di Gerdil, la pedagogia dell'Emilio ha continuato ad avere un'influenza significativa sulla pedagogia moderna, soprattutto nell'ambito dell'educazione infantile e dell'apprendimento esperienziale.

LA FINE DEL SODALIZIO STATO-CHIESA NELLA GESTIONE DELLA SCUOLA
LA CONDANNA DEI GESUITI
Negli anni della pubblicazione dell'Emilio, nacque un conflitto tra l'istruzione statale e religiosa, all'interno della quale i gesuiti vennero accusati di insegnare il regicidio e di corrompere la gioventù.

LA PRIMA RIFORMA IN SENSO STATALISTICO 
La prima laicizzazione scolastica avvenne nel Regno di Sardegna, dove Vittorio 
Amedeo II avviò una riforma del sistema d'istruzione. 

LE RESISTENZE DEI PROTESTANTI ORTODOSSI
Anche nelle aree protestanti il dibattito tra Stato e Chiesa fu intenso. Basedow entrò in conflitto con gli ortodossi Luterani per affidare l'istruzione allo Stato. Si preoccupò di formare nuovi maestri e realizzare libri illustrati. 

UN PROBLEMA DI COSTI
L'affidamento dell'istruzione allo Stato non fu immediata. Essa infatti prevedeva una grandissima spesa, e dunque fu un processo graduale. 




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